Denuncia la collega che la minacciava di morte, ritirate le armi a due guardie giurate in servizio all’aeroporto

Indagine della polizia sul servizio di vigilanza privata, perquisita abitazione e trovati coltelli

Tre coltelli trovati in casa e per i quali è vietata la detenzione. E poi la pistola di ordinanza che poteva essere un pericolo dopo le minacce di morte che una guardia giurata in servizio all’aeroporto di Falconara avrebbe subito da una collega. La polizia, la divisione Pasi (Polizia Amministrativa e di Sicurezza della questura) insieme a personale della squadra Mobile, questa mattina ha proceduto a sequestrare le armi in dotazione a due donne, entrambe guardie particolari giurate, italiane di 37 e 50 anni. Sono state raggiunte a casa, dove convivono, prima che prendessero servizio in aeroporto. Questo ha causato qualche disagio all’inizio del turno ma poi il problema per l’attività dentro lo scalo si è subito risolto. Nei confronti delle destinatarie del sequestro potrebbero arrivare anche provvedimenti dell’Enac. L’atto di polizia giudiziaria, sulla base di indagini avviate nel luglio scorso, si è reso necessario in quanto una delle due guardie era stata querelata in precedenza per minacce di morte a una sua collega. Altri colleghi sentiti negli ultimi giorni dalla polizia, hanno confermato le minacce e il contesto lavorativo alquanto invivibile che si era creato negli ultimi mesi in aeroporto.
In sede di ispezione a casa gli agenti hanno inoltre rinvenuto, nella disponibilità di una delle due guardie giurate, tre coltelli di genere vietato, due inseriti in una sorta di chiave ed uno in una scheda tipo telefonica. Per questo motivo, oltre a subire il ritiro della pistola d’ordinanza e del titolo di servizio, la guardia giurata è stata denunciata all’autorità giudiziaria per una contravvenzione perché ha portato fuori dalla propria abitazione armi bianche. Li avrebbe usati per le minacce. All’altra guardia giurata è stata contestata invece la mancata denuncia di detenzione, obbligatoria secondo l’articolo 38 del Testo unico leggi di pubblica sicurezza perché la sua arma è stata trovata non in casa sua ma nell’abitazione della prima guardia, con cui convive. Anche in questo caso c’è stato il ritiro dell’arma di servizio e del titolo abilitante la qualifica di guardia particolare giurata. Sarà la Prefettura, a cui spetta rilasciare i titoli e il porto d’armi, a valutare se emettere a carico delle due guardie giurate il divieto di detenzione di armi e munizioni. Le due vigilantes sono sospese per ora dall’attività.

Fonte: AnconaToday.it