La sicurezza è donna? Decisamente no. Secondo un’indagine AIPSA sui security manager delle grandi imprese italiane, negli ultimi dieci anni il comparto non è più appannaggio di soli uomini, ma le professioniste sono ancora una minoranza e le donne con ruoli decisionali o di responsabilità si contano sulle dita di una mano. Questi i dati.
1) Il 41,5% delle grandi imprese italiane conta nei suoi team preposti alla gestione della security aziendale più di 30 professionisti. Nel 29,3% delle realtà, invece, non si arriva a 10 persone. All’interno del 23,5% di queste realtà non è presente nemmeno una donna. In media, la presenza femminile nei security team delle grandi imprese italiane non arriva al 25%.
2) L’età media delle professioniste della security, nel 61,3% dei casi, si colloca nella fascia 30-39 anni, a fronte di una maggioranza di colleghi uomini, che nel 68,8% dei casi sono nella fascia 40-60 anni.
3) Il 35,3% dei security manager intervistati dichiara che 10 anni fa non era presente alcuna donna all’interno del proprio team. Per l’11% degli intervistati, la percentuale di professionisti della security era pari al 10% dell’intero reparto.
4) Nell’84,6% delle imprese indagate, al momento non c’è alcuna donna con un ruolo di responsabilità o coordinamento all’interno delle divisioni della security.
“Il 65% delle donne presenti oggi nei security team delle grandi aziende sono under 40 – sottolinea il presidente di AIPSA, Alessandro Manfredini – e questo fa sperare che in un futuro molto prossimo riusciremo a invertire questa tendenza. Ma serve un intervento a livello formativo e culturale. Esistono, infatti, settori nei quali il numero di professioniste donne è positivamente, e contro intuitivamente, maggiore rispetto ad altri: dalla cyber, alla compliance, all’anticontraffazione. È auspicabile che nei percorsi delle lauree STEM vi siano indirizzi di security che tengano conto di questa tendenza, contribuendo a incrementare in maniera attiva la partecipazione della componente femminile. Nel 2023 in Aipsa si è registrato un fenomeno in controtendenza. In un solo anno l’associazione ha visto infatti il numero di professioniste donne associate crescere del 15,3%, rispetto a quanto fatto dalla sua nascita”.
Fonte: VigilanzaPrivataOnline.com