Interessante sentenza del Tar del Lazio (n. 5257/2023) sulla revoca del porto d’armi alle guardie giurate. Nel caso di specie, una guardia giurata aveva cambiato residenza e comunicato il trasferimento di armi e munizioni solo al momento del rinnovo del libretto per la licenza. Tale comportamento, ritenuto dalla Questura di Roma come omessa denuncia, non è invece fonte di revoca per il Tar, che suggerisce grande cautela e richiede argomenti molto solidi (non certo un episodio non doloso e di nessuna rilevanza per la sicurezza pubblica) per togliere ad un lavoratore la propria fonte di sostentamento. In sintesi: per revocare il porto d’armi ad un operatore di vigilanza privata servono motivi molto validi perché è una sanzione che incide sull’attività professionale e sulla sopravvivenza economica della famiglia.
Fonte: Vigilanzaprivataonline.com