Videosorveglianza del territorio e degli ambienti pubblici: la guida

Lo scorso 13 luglio durante il webinar “Nuovi paradigmi, fra integrazione tecnologica e convergenza con il fattore umano”, è stato presentato da ANCI e ANIE-Sicurezza quello che può essere considerato a buon diritto il primo passo per l’implementazione del protocollo di collaborazione siglato nel 2022 e che ha avuto come esito la redazione di una “Guida per la videosorveglianza del territorio e degli ambienti pubblici”.

La guida permetterà ai 7.901 comuni italiani di avvalersi dell’expertise degli Istituti di Vigilanza Privata, dotati di strutture e tecnologie all’avanguardia e di operatori altamente qualificati, che rappresentano ormai un fiore all’occhiello nel comparto della sicurezza italiana. 

L’evoluzione tecnologica

Videosorveglianza avanzataanalisi predittiva del rischiosensori multiparametrici sono tutte soluzioni che consentono una fondamentale attività di prevenzione degli atti criminosi a bassa e media intensità (ossia quelli che maggiormente incidono sulla percezione di insicurezza da parte dei cittadini) e una maggiore tempestività d’intervento nel caso in cui sia necessario. A ciò si aggiunga una recente evoluzione della videosorveglianza, ovvero la videoanalisi, un servizio di sicurezza ipertecnologico che sfrutta l’intelligenza artificiale per analizzare le immagini provenienti dalle telecamere ed è in grado di rilevare con un elevato grado di automatismo eventi e situazioni a rischio o comportamenti anomali. Si tratta di una evoluzione fondamentale sotto un duplice punto di vista:

  • perché aumenta in misura esponenziale la capacità di interdizione nei confronti del compimento di reati contro il patrimonio e le persone;
  • e perché ottimizza l’intervento da parte degli operatori della sicurezza, potendosi valutare da remoto se ricorrere o meno alle Forze dell’Ordine. Questo ultimo aspetto non è affatto secondario se si pensa alle criticità in termini di risorse materiali e umane che caratterizza in maniera oramai cronica la Forza Pubblica.

Se l’evoluzione tecnologica, abbinata ad operatori altamente professionalizzati, costituisce già oggi un’importante risorsa per aumentare efficienza ed efficacia nel controllo del territorio, è tuttavia inevitabile, per gli investimenti ad essa connessi e per la sua complessità (che significa ulteriori costi derivanti dalla necessità di garantire una formazione continua al personale), che non possa essere considerata alla portata delle amministrazioni comunali, soprattutto se non si parla di grandi città, né gestita da queste ultime in autonomia.

È per trovare una soluzione a tale insieme di criticità che si è giunti alla sottoscrizione del citato accordo tra ANIE-Sicurezza (di cui ASSIV rappresenta un tassello centrale) ed ANCI. 

La guida per la videosorveglianza del territorio: strumento a servizio delle amministrazioni locali

La guida, che siamo certi potrà rivelarsi un utile e agile strumento a servizio delle amministrazioni locali, è divisa in sette sezioni, ognuna delle quali affronta in maniera verticale ed integrata le problematiche e le opportunità delle quali si deve tener conto per un corretto approccio al tema della sicurezza, con un ovvio focus all’ambito urbano. Si tratta di un vero e proprio approccio metodologico alla sicurezza urbana, i cui elementi qualificanti possono così essere riassunti: analisi obiettiva del rischio; progettazione degli interventi coerente con il livello di rischio individuato; scelta delle tecnologie più adeguate; assistenza nell’installazione delle infrastrutture; gestione dei sistemi di videosorveglianza; aggiornamento dei sistemi e integrazione tra tecnologia, personale armato e non armato. Un vademecum pensato per supportare anche le più piccole amministrazioni comunali nell’ottimizzazione degli interventi ai fini della sicurezza, e quindi un impiego razionale delle risorse pubbliche finanziarie e umane.

L’esigenza di avere un supporto da parte degli Istituti di Vigilanza in tutti gli steps per installare impianti di videosorveglianza, ad esempio, è particolarmente sentita dai comuni, che in meno di 10 anni hanno visto crescere del 120% la presenza di impianti di videosorveglianza passando da 66 impianti ogni 100 mila abitanti del 2014 ai 145 del 2022 (Fonte dati: Rapporto Nazionale sull’attività della Polizia Locale 2022). 

Un trend certificato anche dal fatturato aggregato del comparto Sicurezza e Automazione edifici che, per quanto riguarda la videosorveglianza, nel 2022 è cresciuto del 16,1% rispetto al 2021 (Fonte dati: ANIE SICUREZZA). Un dato interessante che contribuisce a spiegare, e siamo convinti anche a rafforzare, la progressiva riduzione dei reati contro il patrimonio documentata dal Ministero dell’Interno.

Ecco, pertanto, come il protocollo intenda avviare “ogni utile forma di collaborazione delle parti, finalizzata alla condivisione di conoscenza e alla diffusione di buone pratiche per individuare iniziative e strumenti adeguati volti a diminuire la percezione di insicurezza dei cittadini, prevenire e contrastare fenomeni illeciti o criminosisostenere le azioni e il coordinamento delle Forze dell’Ordine”.

Il ruolo di ANIE-Sicurezza, ASSIV e ANCI

Da parte sua Anie-Sicurezza “è in grado di fornire assistenza operativa per la definizione di progetti di sicurezza urbana, mettendo a disposizione il proprio know how su:

  • stato dell’arte e sviluppi di carattere tecnico, informativo, normativo e legislativo;
  • supporto e aggiornamento sulle principali innovazioni tecnologiche;
  • sviluppi tecnici, normativi, legislativi su singole applicazioni/prodotti, su impianti e soluzioni”.

Ma, come più sopra ricordato, il fattore tecnologico da solo non basta se non è accompagnato da personale qualificato capace di garantire un valore aggiunto nella gestione dello strumento. Personalmente, per inciso, non ritengo che le future o futuristiche evoluzioni sul fronte dell’Intelligenza Artificiale potranno mai sostituire integralmente il fattore umano, non nell’ambito che qui ci interessa. La sicurezza, infatti, non può prescindere dalla capacità di effettuare valutazioni di natura psicologica e, al limite, anche di empatia nei confronti dell’altro, che non è semplicisticamente riconducibile alla sola sfera della razionalità. Ciò detto, mi si perdonerà la digressione, il protocollo in oggetto si preoccupa di sostenere percorsi formativi adeguati, tant’è che “ANIE è disponibile ad organizzare incontri di formazione e informazione sul territorio […] esonerando ANCI da ogni onere economico e facendosi carico di eventuali sponsorizzazioni”. Cito quest’ultimo aspetto perché non dimentichiamo mai come, in maniera spesso obbligata dalla scarsità di risorse a disposizione ma certamente miope, in Italia quando si deve risparmiare, la prima cosa che si taglia è la formazione. Occorre peraltro tener conto del fatto che l’ausilio della tecnologia nella gestione della sicurezza impatta tematiche altrettanto delicate in materia di privacy e sicurezza dei dati, che richiedono sistemi di gestione certificati e onerosi che sono tipici delle aziende di vigilanza privata ma possono essere poco conosciuti, per ovvi motivi, agli Enti Locali.

Dal canto suo, ANCI si impegna a promuovere “verso i propri associati le attività sopra descritte […] (e) svolgerà attività di comunicazione e sensibilizzazione per divulgare il presente protocollo ai diversi Stakeholders istituzionali e al mondo dei media e attraverso il proprio sito”.

ANCI e ANIE-Sicurezza hanno congiuntamente convenuto “sulla necessità di condividere idee e proposte progettuali per avviare e/o rafforzare progetti di sicurezza urbana e controllo e monitoraggio del territorio nel rispetto del quadro normativo, per definire iniziative di formazione e informazione, di promuovere gruppi di lavoro tematici al fine di facilitare il partenariato e il confronto permanente”.

Nel corso del richiamato webinar, del quale ASSIV è stata protagonista, anche attraverso l’intervento dell’associato cav. Gino Puma, ha declinato molti dei temi di cui sopra e ha evidenziato come la sicurezza urbana sia una delle principali sfide per molte delle nostre città, e come i servizi di sicurezza privata giochino un ruolo significativo nel contribuire a preservare la tranquillità e il benessere della comunità. Tema talmente rilevante da rientrare oggi tra le priorità programmatiche che accomunano la gran parte degli amministratori locali.

Sicurezza pubblica e sicurezza urbana

In tale ambito è tuttavia necessario sottolineare come il concetto di sicurezza urbana riguardi l’ampliamento del più tradizionale concetto di “sicurezza pubblica”.

Quest’ultima, ovvero

  • la sicurezza pubblica, si riferisce prevalentemente all’incolumità dei cittadini e alla tutela della proprietà, mentre la prima, cioè
  • la sicurezza urbana, è finalizzata a garantire una buona qualità della vita ai cittadini, anche attraverso il pieno godimento dello spazio urbano.

Servizi di sicurezza privata e soluzioni di sicurezza integrata

Come più volte ricordato, i servizi di sicurezza privata oggi sono il risultato dell’interazione uomo-tecnologia il cui connubio ha portato a significativi progressi nella protezione delle persone e delle proprietà. Le soluzioni di sicurezza integrata combinano infatti l’abilità e l’esperienza degli operatori di sicurezza sul campo con le innovazioni tecnologiche sempre più avanzate. Le nuove tecnologie consentono infatti una maggiore precisione e tempestività nella rilevazione e nella risposta a situazioni di pericolo e gli operatori, supportati da queste tecnologie, sono così in grado di monitorare e gestire la sicurezza (nella duplice declinazione di safety and security) in modo realmente efficace. Il Cav. Puma, sul tema dell’Intelligenza Artificiale, ha evidenziato come sul suo sviluppo inciderà in maniera significativa il quadro regolatorio conseguente all’approvazione del relativo Regolamento in materia da parte delle istituzioni europee: l’integrazione di intelligenza artificiale e analisi dei dati amplificheranno di molto le capacità di prevenzione e risposta, arrivando a modelli attendibili di predittività degli eventi che contribuiranno a facilitare l’attività di valutazione degli stessi da parte del personale specializzato.

Partenariato Pubblico-Privato

In conclusione, devo ricordare come il presente protocollo tra ANIE-Sicurezza e ANCI non rappresenti il primo esperimento di partenariato pubblico-privato su questa materia: già nel 2010, con il Protocollo “Mille occhi sulle città”, gli Istituti di Vigilanza sul territorio si impegnavano, in un’ottica di sicurezza complementare, a collaborare con le Forze dell’Ordine segnalando ogni anomalia che potesse interessare l’ordine pubblico, dai reati propriamente detti a fattori di degrado ambientale o sociale che spesso ne costituiscono il presupposto. Rinnovato nel 2021 a livello centrale, le prefetture italiane stanno applicando a livello territoriale il protocollo, riconoscendone evidentemente l’intrinseca validità.

L’accordo tra ANCI e Anie-Sicurezza si inserisce quindi in un solco nel quale, a distanza di 11 anni, è stata riconosciuta l’efficacia di un’intuizione che si basava sull’impegno e la massima collaborazione tra le autorità di pubblica sicurezza, le forze dell’ordine, la polizia locale e gli istituti di vigilanza privata. 

E questa è la strada che va seguita con sempre maggiore convinzione!

Fonte: Snewsonline.com