Vigilanza privata: NO alla licenza di polizia per i servizi fiduciari

La licenza di polizia anche per i servizi fiduciari non s’ha da fare: gli stakeholders del mercato bocciano il disegno di legge 1008 (“Disciplina delle attività di sicurezza sussidiaria svolte da soggetti privati”) discusso lo scorso 7 maggio in Prima Commissione permanente (Affari Costituzionali).

Lapidario Luigi Gabriele, Presidente di ConFederSicurezza e Servizi: “l’intento del DDL è apprezzabile, ma dovrebbe definire i punti non affrontati dalla riforma del 2008 (come la congruità delle tariffe) e dare sistematicità alle fattispecie emergenti (cybersicurezza, servizi ausiliari) o normare attività che richiedono regole, come la tutela della persona o la sicurezza all’estero. Invece questo DDL mette insieme fattispecie diverse e, in alcuni casi, torna indietro rispetto alle conquiste raggiunte (penso al rapporto tra ambito territoriale, servizi e personale o certificazione di qualità), mettendo peraltro in discussione alcune certezze”.

A partire dalla stessa definizione, che dà peraltro impropriamente titolo al DDL, di sicurezza sussidiaria, che è una tipologia di servizio con specifica funzione antiterrorismo, tutt’altro che omnicomprensiva.

Ma la stroncatura peggiore arriva sulla proposta di mettere sotto licenza di polizia anche i servizi fiduciari, che il settore ha sempre tenuto separati dalla vigilanza privata (non solo armata). ConFederSicurezza e Servizi conferma la posizione aprendo al massimo ad un’autorizzazione semplificata per requisiti e modalità di rilascio, tipo SCIA (segnalazione certificata di inizio attività).

Il DDL 1008 propone invece una disciplina che genera confusione fra i ruoli esistenti” – dichiara Anna Maria Domenici, Presidente di UNIV. “Ulteriori licenze di polizia porterebbero peraltro al collasso di una burocrazia amministrativa che già oggi si caratterizza per endemici ritardi. Siamo disponibili, assieme a ConFederSicurezza, a mettere in campo un percorso che porti, se del caso, ad integrare le attività emergenti e anche i servizi fiduciari nell’attuale sistema sicurezza, purché si tratti di un percorso condiviso. Le leggi calate dall’alto non fanno bene a nessuno”.

Fonte: VigilanzaPrivataOnline